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Andrea Costantini

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L’inverno se n’è andato, l’Aprile non c’è più…

Pubblicato il 20 Gennaio 2020

Così cantava una canzoncina di qualche tempo fa, e continuava con “È ritornato maggio al canto del cucù” .

Non siamo certo né ad aprile né tanto meno a maggio, ma questo inverno sta galoppando velocemente verso febbraio e le prospettive a medio-lungo termine sono concordi nell’affermare che la robusta azione del vortice polare, che pilota intense correnti mediamente occidentali su buona parte dell’emisfero nord, manterrà condizioni miti e stazionarie con assenza di ondate di freddo significative o durature. Spingendoci alle previsioni stagionali, un campo ancora in buona parte sperimentale e quindi da utilizzare con adeguate conoscenze, consapevolezze e cautele (come spiegato in questo approfondimento https://www.severe-weather.eu/long-range-2/winter-analysis-early-forecast-spring-fa/), notiamo che i principali modelli sono concordi nel prevedere un trimestre primaverile che, globalmente, risulterà sopra la media termica anche in maniera significativa su vaste porzioni dell’emisfero nord, Europa inclusa.

Questo non significa che mancheranno del tutto temporanee fasi più fredde, magari anche intense (come l’episodio che ha interessato parte del Labrador in queste ore: https://www.severe-weather.eu/recent-events/bomb-cyclone-record-snowstorm-newfoundland-mk/) , ma che il segno complessivo dei prossimi mesi sembra ben delineato, con una media complessiva tendente a valori più caldi (rispetto al riferimento trentennale usato per il confronto, ovvero il 1981-2010)

E per febbraio invece? “Buone” notizie per l’emisfero nord: l’anomalia termica positiva non solo è ben confermata ed in linea con l’attuale andamento, ma essa raggiunge il fondoscala (colorazione tra rosso e grigio, corrispondenti a valori superiori a +3/4°C rispetto alla media) su vastissime aree dall’Europa all’Alaska, passando per la Siberia ed l’Artico. Modeste e limitate anomalie negative sono viste manifestarsi sull’Atlantico settentrionale e parte degli Stati Uniti/Canada orientale.

Come detto, si tratta di proiezioni stagionali che ancora non raggiungono affidabilità qualitativamente paragonabile alle previsioni meteorologiche, ma la cui accuratezza sta aumentando negli anni e può essere molto utile per tentare di stimare, a grandi linee, il “segno” atmosferico di una stagione a grande scala. Vedremo l’esito di tali proiezioni a inizio estate, approfondendone risultati ed eventuali scostamenti.

Entrando invece nell’attualità, ecco che molti di voi si saranno accorti che il caro vecchio barometro di casa sembra impazzito in queste ore e continua a salire verso i 1040hPa ed oltre, con punte prossime a 1045hPa. La stessa considerazione viene fatta anche da molti europei, specie tra Germania, Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Isole Britanniche. Non siamo di fronte ad un guasto simultaneo e generalizzato dei sensori di mezza Europa, ma stiamo vivendo un’inconsueta alta pressione ben strutturata a tutte le quote, di origine dinamica, che presenta i propri massimi al suolo con valori attorno a 1050hPa, talora da record. Un approfondimento su tale fenomeno lo possiamo leggere a questo indirizzo: https://www.severe-weather.eu/recent-events/pressure-peaked-1050mbar-mumbles-head-wales-mk/

La mappa di pressione al suolo che è rappresentata dalle isobare (linee continue che uniscono punti ad egual pressione, ridotta a livello del mare) mostra molto bene tale imponente struttura, davvero insolita per potenza ed estensione ma ben inserita e spiegata dalla dinamica meteorologica di queste settimane sullo scenario europeo. I dati al suolo sono congruenti e l’estratto della mappa stazioni Meteonetwork  ben documenta tale particolare situazione. 

 

Cosa accadrà nei prossimi giorni? La struttura di alta pressione verrà via via smantellata dal rinforzo delle correnti occidentali che soffieranno impetuose su centro-nord Europa, mentre dal Mediterraneo tenderanno ad affluire correnti via via più miti ed umide associate alla depressione che in queste ore sta provocando forte maltempo su alcune aree della Spagna. Il risultato sarà un graduale aumento della nuvolosità specie da giovedì sera, dapprima con nubi basse e foschie e poi interverranno anche nubi più consistenti tra venerdì e sabato, con qualche debolissimo fenomeno sparso. Le temperature tenderanno a risalire in pianura e nelle minime dopo i minimi raggiunti in queste ore, stante l’afflusso di aria più mite mediterranea, ed al tempo stesso risulteranno più basse nelle massime stante il minor soleggiamento.

In sintesi, ecco il tempo dei prossimi giorni:

Mercoledì 22 e giovedì 23 (attendibilità 90%): tempo stabile e soleggiato con marcata inversione termica specie mercoledì (zero termico prossimo ai 3000m), in progressiva attenuazione stante un graduale calo termico in quota. Gelate diffuse in pianura e nelle valli, con pomeriggi più miti specie nei settori più aperti e soleggiati.

Venerdì 24 (90%): le correnti in quota ruoteranno da sud-sud-ovest con arrivo di nubi via via più fitte e debolissime ed intermittenti precipitazioni saranno possibili entro sera, con quota neve a 1000-1200m sulle Prealpi e fino a fondovalle sulle Dolomiti, dove l’inversione termica andrà esaurendosi. Temperature minime in aumento e massime in diminuzione.

Sabato 25 (80%): il transito di un modesto cavo d’onda in quota favorirà qualche debole precipitazione specie nella prima parte della giornata, in un contesto nuvoloso e piuttosto umido, sebbene non freddo (quota neve ancora a fondovalle sulle Dolomiti, in risalita a 1200-1300m su Prealpi).

Domenica 26 (70%): in quota sarà presente una modesta area di bassa pressione con correnti mediamente sud-occidentali, tuttavia non vi saranno condizioni favorevoli a precipitazioni, sebbene il cielo si presenterà in prevalenza nuvoloso con qualche schiarita più probabile in quota dal pomeriggio, grazie alla progressiva rotazione delle correnti a nord-ovest. Temperature stazionarie o in lieve ulteriore aumento nelle minime ed in quota.

Tendenza

La costante presenza di profonde basse pressioni, a latitudini medio-alte, seguiterà a condizionare il tempo sulle nostre regioni, apportando scarso rimescolamento e flussi mediamente occidentali. A inizio settimana il temporaneo afflusso di aria più secca e stabile da nord-ovest favorirà schiarite anche ampie, con aria piuttosto mite a tutte le quote, mentre nei giorni successivi potrebbe avvicinarsi una veloce saccatura atlantica con possibile modesto e fugace peggioramento a fine mese, da rivedere nei prossimi aggiornamenti.

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