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Andrea Costantini

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Irruzione di aria molto fredda: tracollo termico da domenica

Pubblicato il 20 Marzo 2020

Ben ritrovati,

come inizialmente intravisto dai modelli matematici circa 7 giorni fa, il segnale atmosferico conferma un’ondata di freddo marcata (per il periodo) che inizierà domenica, propagandosi anche nei giorni successivi con un probabile picco che si verificherà martedì.

Le mappe sono ormai orientate a mostrare nei dettagli l’irruzione fredda che entrerà da nordest nel corso di domenica, rinforzandosi grazie al connubio di un’alta pressione distesa dall’Atlantico alla Russia e di un nocciolo gelido in quota che, con moto retrogrado (quindi da est verso ovest), scivolerà dapprima sui Balcani per poi giungere sul Nord Italia mercoledì. L’evoluzione successiva è ad oggi non prevedibile stante l’alta dinamicità dei sistemi e pertanto si invita a rinnovare l’aggiornamento nei prossimi giorni utilizzando fonti accreditate.

Per comprendere l’entità del freddo in arrivo, rispetto alla stagione, osserviamo le due mappe seguenti che rappresentano la temperatura in libera atmosfera a circa 1500m e l’anomalia di tale valore rispetto alla media di riferimento. Le mappe sono centrate per il mattino di martedì 24.

Valori attorno a -10°C (colorazione azzurrina nella prima mappa) corrispondono ad anomalia negativa di oltre 12°C (colorazione violacea della seconda mappa). Gli effetti saranno marcati anche al suolo.

 

La variazione di temperatura sarà molto brusca e in questo grafico di Ensemble centrato sulla verticale di Venezia possiamo notare che, in meno di 48 ore, in quota avremo circa 15°C di meno (valori riferiti alla libera atmosfera a 1500m). Gli effetti saranno similari anche nei bassi strati, seppur con un lieve ritardo temporale.

Un salto notevolissimo, del resto non insolito in primavera. Ad inizio aprile 2003, dopo un inverno invero secco e spesso mite (ma non paragonabile alla stagione appena conclusasi…), una robusta irruzione di aria molto fredda prese le mosse dalla Scandinavia e scese fin nel cuore dell’Europa, apportando un’ondata di freddo assai raro per periodo ed intensità. Sulle nostre regioni l’ingresso del fronte artico avvenne con nevicate fino a quote collinari e brusco calo termico, a cui seguirono due notti serene con gelate in pianura anche assai consistenti (6 e 7 aprile) che apportarono danni ingenti alle fioriture ormai avanzate dopo le mitezze dei mesi precedenti. Di lì a poco però, avrebbe preso avvio quella che, almeno fino ad oggi, è considerata l’estate più calda del secolo.

Sabato 21 (attendibilità 80%): al primo mattino cielo poco o parzialmente nuvoloso. Da metà giornata aumento della nuvolosità anche cumuliforme dapprima sui rilievi e poi anche in pianura con sviluppo di rovesci e temporali che da est si propagheranno verso ovest nel pomeriggio-sera. Temperature in lieve diminuzione ma ancora senza brusche variazioni.

Domenica 22 (80%): l’aria molto fredda di origine artica si ammasserà a nord delle Alpi e fluirà dal primo mattino attraverso la porta della Bora, sfociando come venti nord-orientali su tutte le nostre regioni. La dinamicità dell’atmosfera favorirà un tempo instabile con rovesci o brevi temporali specie fino a metà giornata (quota neve in calo da 1400-1500m a 600-800m o anche meno). Tendenza a miglioramento serale con ingresso di aria più secca e decisamente più fredda a tutte le quote. Le temperature saranno in netto calo a tutte le quote con valori massimi in pianura attorno a 13-14°C (quindi circa 8°C in meno rispetto ai giorni precedenti) e valori serali che, qualora il cielo si presentasse in prevalenza sgombro da nubi, potrebbero scendere verso gli zero in maniera diffusa. Condizioni invernali in montagna con venti forti orientali.

Lunedì 23 (80%): l’irruzione fredda sarà in piena azione con venti forti da est a tutte le quote e temperature in ulteriore marcato calo, con condizioni simil-invernali. Il cielo sarà in prevalenza sereno con qualche nube pomeridiana sui monti ma senza fenomeni. Massime in pianura tra 6 e 8°C e minime che saranno già prossime allo zero, in ulteriore discesa.

Martedì 24 (70%): l’aria artica continuerà ad affluire e raggiungeremo il picco del freddo a tutte le quote (valori di 12-14°C sotto la media del periodo, con temperature a circa 1500m pari a -9/-10°C). In pianura minime tra -4 e +1°C e massime tra +6 e +9°C. Cielo in genere sereno fino a metà giornata con successivo aumento della nuvolosità in serata che potrebbe generare debolissime precipitazioni, nevose fino a quote collinari.

Mercoledì 25 (60%): evoluzione ad oggi incerta; in quota transiterà un nocciolo freddo (circa -37°C a 5500m) con aumento dell’umidità alle quote medio-alte che, associate ad una vivace dinamicità, potrebbe dar luogo a nubi diffuse e sporadici fenomeni, ancora una volta nevosi fino a quote collinari (specie se si dovessero verificare rovesci o temporali). Le temperature saranno ancora molto sotto la media, ma stante la maggior nuvolosità saranno sopra lo zero anche di notte in pianura e lentamente risaliranno anche di giorno (valori estremi indicativi +1/+4 e +10/+13°C)

 

Tendenza

La traiettoria del nocciolo è oggetto di diverse valutazioni dei modelli matematici che pertanto rendono inaffidabile la previsione a seguire. Seguire dunque gli aggiornamenti affidandosi solo a canali ufficiali e fonti verificabili (ad esempio Arpa Veneto).

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