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Andrea Costantini

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Flussi occidentali e assenza di irruzioni fredde

Pubblicato il 3 Dicembre 2019

Novembre è risultato molto nevoso in alta quota (con spessori al suolo anche superiori a 150cm a 2000m, e talora prossimi a 300cm in ambito glaciale), mentre a quote più basse (specie sulle Prealpi), il manto nevoso è assente o limitato agli ambiti altimetrici più elevati. Tale situazione è pienamente inquadrabile nel riscaldamento climatico in corso: più energia a disposizione dal mare, quindi più precipitazioni ma quota neve sempre più elevata a causa delle temperature più alte (con buona pace dei programmi di innevamento artificiale ed al turismo ancora basato su di esso che scommette su un clima che non c’è più e che cambierà in misura via via maggiore).

Nell’immagine seguente vediamo il Monte Antelao dopo le abbondanti nevicate del mese, ripreso dalle webcam di Rifugi in Rete 

In queste ultime ore è affluita temporaneamente aria più fredda e secca da est, ma avrà durata limitata. Il forte flusso oceanico spinge da ovest e porterà ancora aria marittima fin nel cuore della Russia, esponendo anche le nostre regioni a temperature ben sopra la media. Temporanee ondulazioni, attese specie nel weekend, porteranno veloci passaggi nuvolosi da nord-ovest, senza effetti precipitativi, con lieve calo termico in montagna in un contesto sempre superiore alla media.

A medio termine, la persistenza di flussi mediamente nord-occidentali favorirà ancora il transito di veloci ondulazioni con scarsi effetti sul versante sud-alpino, con l’eccezione di transitori passaggi nuvolosi e un calo termico complessivo con temporanei rinforzi di fohn specie in montagna.

Mercoledì 4 dicembre (attendibilità 90%): mattinata fredda e soleggiata con successivo aumento delle temperature specie in quota grazie all’arrivo di ventilazione meridionale ben più mite. Cielo sereno fino al pomeriggio-sera, con successivo arrivo di velature da sud-ovest.

Giovedì 5 (90%): la modesta influenza di una bassa pressione situata sul Mediterraneo si tradurrà nella presenza di nubi alte e sottili e un ulteriore aumento delle temperature (zero termico a 2500-2600m). La nuvolosità non toglierà comunque l’impressione di bel tempo con marcata inversione termica in quota.

Venerdì 6 e sabato 7 (90%): le correnti in quota si disporranno più marcatamente da ovest-nord-ovest, con condizioni di fohn sul versante meridionale delle Alpi. Il cielo sarà solcato da nubi medio-alte, senza precipitazioni, con temperature molto miti a tutte le quote con assenza di gelate e massime in pianura tra 9 e 12°C. Ancora inversione termica particolarmente presente in quota.

Domenica 8 (80%): da nord-ovest si avvicinerà una più marcata ondulazione che favorirà un aumento delle nubi specie nel pomeriggio-sera, quando saranno possibile brevi e debolissimi fenomeni (con quota neve sopra i 1500m) inseriti in un temporaneo richiamo sud-occidentale più umido. Nella notte su lunedì avverrà la rotazione delle correnti a nord-nord-ovest con rapido miglioramento e venti in intensificazione in quota, associati ad un calo termico più evidente in montagna e meno a bassa quota.

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