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Andrea Costantini

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1° marzo: inizia la primavera meteorologica

Pubblicato il 25 Febbraio 2019

Situazione: un ampio e robusto anticiclone di diretta estrazione sub-tropicale si estende dal nord Africa fino al centro Europa, apportando aria straordinariamente mite in quota e comprimendola per effetto discendente, che genera un ulteriore riscaldamento in aggiunta all’effetto fohn dalle Alpi, grazie alla ventilazione prevalentemente settentrionale. Tale circolazione apporta zero termico oltre i 3000m per più giorni (condizioni prettamente estive in libera atmosfera), con marcata inversione termica e ampia escursione termica diurna. Tra venerdì e sabato un modesto e veloce fronte occidentale transiterà senza fenomeni di rilievo e sarà seguito da correnti atlantiche miti ed umide che a inizio settimana apporteranno veloci fronti con modeste precipitazioni intermittenti.

L’anomalia termica, più manifesta in quota ma rilevabile anche in pianura, si esplica con valori tipicamente estivi anche sulle cime: ecco l’andamento della temperatura a oltre 3200m di quota il giorno 17 febbraio.

Poco cambia in queste ore: la mitezza della sera di lunedì 25 febbraio, con valori in pianura ancora sopra i 10°C alle ore 19, ben rappresenta la straordinarietà (o forse è davvero tempo di chiamarla “nuova ordinarietà”) di questi giorni e mesi ed anni.

 

Dando uno sguardo a livello globale, notiamo come le anomalie positive (su media 1979-2000) siano ben più ampie e diffuse di quelle negative e concorrono a generare un quadro come ben descritto nel sito di riferimento

In sintesi, ecco il tempo dei prossimi giorni:

Martedì 26 e mercoledì 27 febbraio (attendibilità 90%): tempo ottimo e soleggiato, con qualche modesto passaggio di nubi alte e sottili a mascherare temporaneamente il sole, ma con contesto termico sempre molto oltre le medie specie in quota.

Giovedì 28 (90%): altra giornata ben soleggiata e assai mite, seppur con tendenza a lieve calo a partire dalle alte quote la sera; nubi alte e sottili in arrivo nella notte su venerdì.

Venerdì 1 marzo (90%): una veloce e modesta “goccia fredda” in quota transiterà da nordovest, apportando diffusa nuvolosità ma fenomeni di scarsa entità, più probabili sulle Dolomiti dove saranno nevosi oltre i 1600-1700m. Sulle Prealpi le eventuali precipitazioni saranno in prevalenza piovose fino alle cime. In serata tendenza a graduale miglioramento a partire da nord.

Sabato 2 (80%): al mattino ancora nubi residue ma la rotazione dei venti a nord-ovest garantirà l’apertura di schiarite che diverranno ampie nel pomeriggio-sera, dando luogo ad una notte serena e ad un modesto calo termico.

Domenica 3 (80%): le correnti da nord-ovest favoriranno tempo soleggiato con qualche nube medio-alta in transito. Temperature minime in calo e massime in ripresa.

Tendenza

L’avvicinamento del flusso mite ed umido atlantico porterà un aumento delle nubi a inizio settimana, con alternanza di veloci fronti poco incisivi e intervalli più soleggiati. L’aria umida favorirà foschie e banchi di nebbia specie in concomitanza di schiarite notturne. Non sono attese precipitazioni significative e le eventuali deboli nevicate si manterranno in genere sopra i 1500m.

Curiosità della settimana

La quasi totale assenza di innevamento sulle Prealpi a fine febbraio è da ascrivere a fattori opposti e marcati, la cui concomitanza ha di fatto impedito qualsiasi persistenza di neve al suolo. Prima della perturbazione di inizio febbraio (oltre 200mm in alcune zone prealpine, con quota neve oltre le cime) le due uniche perturbazioni di gennaio avevano portato pochi centimetri di neve, ma l’effetto dilavante delle piogge successive e la straordinaria, persistente mitezza del clima nella seconda parte di febbraio hanno fuso la neve fino ad oltre 1500m sui versanti meridionali, consegnando all’osservatore un quadro desolato.

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