Fa molto caldo, troppo caldo; i valori di temperatura, a stento scesi in pianura durante la notte sotto i +25°C (si veda la mappa sinottica sul territorio), sono prossimi ai +35°C ma almeno per oggi non riusciranno a superare tale “soglia” nel pomeriggio, a causa dell’arrivo di nubi alte a schermare il sole, legate all’avanzamento della saccatura già in azione sul Piemonte, dove sta finalmente (ma solo temporaneamente) piovendo. L’immagine da satellite evidenzia i corpi nuvolosi attivi ed in arrivo sul nord-Italia, insieme al trasporto di pulviscolo di origine sahariana che da un connotato “caliginoso” al cielo.
L’avanzamento della perturbazione verso est coinvolgerà anche il nostro territorio da stasera , sebbene le previsioni anche a così poca scadenza siano divergenti sugli scenari concreti, in quanto sebbene entrerà aria più fredda in quota e quindi “garanzia” di moti verticali.
In queste circostanze ogni meteorologo tende ad affidarsi ad un modello che, sulla base della propria esperienza e storia di casistiche nonché sulla dimostrabile qualità del prodotto, si avvicina “meglio” al possibile scenario, mostrando quello più “credibile”. Si, continuano a chiamarsi “previsioni del tempo”, non “certezze del tempo”.
In questo contesto molto incerto ecco dunque che, sulla base del modello svizzero “Central Europe Super HD” con risoluzione 1x1km che include anche il nord Italia e permette lo zoom sul nord-est (https://meteologix.com/it/model-charts/sui-hd/veneto/temperature/20220628-1000z.html), emerge un possibile scenario legato alla formazione ed avanzamento, dalla pianura padana centrale verso il Friuli, di una linea di temporali molto intensa, prevista in transito tra le 19 e le 23 ed associata soprattutto a forti venti (punte previste anche oltre i 100-120km/h), intensi rovesci ed un netto calo delle temperature che dai valori molto elevati del pomeriggio si porterebbero attorno a 18-20°C entro la notte.
Questa evoluzione molto “energica” appare piuttosto fuori dal coro rispetto ad altri scenari proposti da altri modelli, ma al tempo stesso la vedo come ben inquadrabile dinamicamente, considerando lo scorrere ed il transito della saccatura in quota, che favorirebbe la formazione e lo spostamento verso levante di strutture temporalesche come evidenziate dal modello svizzero, di tipo “Mesoscale Convective System o “MCS”, ovvero un sistema esteso per decine o centinaia di chilometri (su mesoscala, appunto), nato dall’unione di più cumulonembi a diversi stati evolutivi (multicella), prevalentemente avanzanti lungo una “linea” più o meno regolare e molto veloce nel suo moto.
Le sequenze dei parametri “massima velocità vento”, “precipitazioni orarie” e “temperatura al suolo” sono riportate nell’immagine seguente (link a piena risoluzione qui) e si riferiscono alle più recenti emissioni del modello.
In sintesi, dato che altri modelli calcano meno la mano sulla potenziale intensità dei fenomeni serali (sia in termini di vento massimo che di precipitazioni), la più ragionevole valutazione pone a considerare dunque come probabile la formazione e l’arrivo di temporali entro la mezzanotte, con possibili eventi intensi ma vorrei considerare poco attendibile l’evoluzione “estrema” portata dal modello svizzero.
Infine, una seconda potenziale linea di temporali potrebbe interessare il territorio nella notte ed al mattino, e qualora il “carburante” (costituito dal mix di aria molto calda ed umida) non fosse stato tutto “consumato” nelle ore precedenti, i fenomeni potrebbero assumere nuovamente carattere di forte intensità.
Un miglioramento avverrà nelle ore serali di mercoledì, con rialzo della pressione e cessazione dei fenomeni.