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Andrea Costantini

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In bilico tra aria calda e flussi nord-occidentali

Pubblicato il 2 Maggio 2020

Ben ritrovati a tutti!

La pioggia, questa meteora molto attesa dopo mesi di siccità invernale ed anche primaverile, è tornata a far visita al nostro territorio grazie al passaggio di alcune perturbazioni di moderata intensità, l’ultima delle quali (transitata tra giovedì pomeriggio e venerdì notte) ha dispensato discrete quantità di precipitazione, seguita da rovesci temporaleschi nel pomeriggio, a macchia di leopardo, che hanno maggiormente “premiato” le zone pedemontane trevigiane, come risulta da questa prima elaborazione di Arpa Veneto relativa agli accumuli della Festa del Lavoro.

 

Sebbene queste precipitazioni siano state indubbiamente preziose, risultano essere ben poca cosa rispetto al deficit idrico che tutt’ora permane; mancano infatti configurazioni meteorologiche idonee a dispensare abbondanti e duraturi fenomeni, di norma associati a poderosi flussi miti ed umidi di estrazione mediterranea. L’estrema secchezza dell’aria che ha caratterizzato spesso gli afflussi delle settimane scorse ha accelerato la perdita di umidità del suolo.

In tale contesto annotiamo un episodio di notevole interesse meteorologico accorso il 14 aprile scorso; aria più fredda e umida è entrata da est in Pianura Padana, innescando qualche fenomeno di instabilità ma soprattutto scalzando l’aria secca e stabile precedentemente affluita. Il risultato è stato un netto rinforzo del vento e la sua propagazione verso ovest fino a raggiungere il Piemonte in serata; a livello del suolo, il brusco innalzamento della polvere dovuta alla secchezza del suolo, ha innescato un vero e proprio “muro” che è stato ben visibile specie in Lombardia, con aumento dell’umidità in pochi minuti e aria che è diventata polverosa e torbida, in contrasto con la cristallina limpidezza delle ore precedenti.

 

In questa mappa (Fonte Meteonetwork) vediamo l’umidità relativa alle 17.08; si nota la differenza tra i valori della Pianura Veneto-emiliana (colorazione azzurra-blu) e quelli che caratterizzano invece la Lombardia ed il Piemonte (punte eccezionali inferiori a 10%).

Dal satellite (fonte Sat24.com) la situazione era chiara: un vero e proprio “fronte freddo” percorreva da est ad ovest la Pianura, trascinando l’aria più fredda ed umida al suo seguito e sollevando la polvere da terra. Si nota nell’immagine una forma “ad arco” che punta la Lombardia. E’ facilmente osservabile anche la diversa opacità delle masse d’aria.

Passiamo quindi al tempo previsto nei prossimi giorni; il nostro territorio si troverà ai margini di due circolazioni atmosferiche ben distinte: la prima, di estrazione nord-africana, che interesserà direttamente la Spagna e parte del sud Italia con valori di temperatura precocemente estivi e l’altra, di matrice nord-atlantica, che farà affluire aria fresca ed instabile sul centro-est Europa.

Si deduce quindi che la previsione diviene incerta nel medio-lungo termine, in quanto non essendoci il netto predominio dell’una o dell’altra figura barica, gli effetti sulle nostre regioni risulteranno un “mix” tra le due forzanti generali.

A risentirne maggiormente saranno le temperature che dopo un aumento più significativo tra domenica e martedì (valori di 3-5°C sopra la media), tra mercoledì e giovedì tenderanno a scendere fino a tornare su valori normali, grazie ad uno “sbuffo” di aria più fresca in quota, potenzialmente associata ad una certa instabilità pomeridiano-serale.

La prima mappa mostra le anomalie di temperatura a circa 1500m (850hPa) previste per le prime ore di martedì, rispetto alla media 1981-2010: si nota la spinta dell’aria molto calda che giunge in parte fino alle Alpi.

La seconda mappa rappresenta il medesimo campo ma per giovedì: si nota la diminuzione di potenza dell’afflusso caldo sul Mediterraneo e la contemporanea avanzata dell’aria nord-atlantica sul nord-est italiano.

 

In sintesi, ecco le previsioni per i prossimi giorni:

Domenica 3 (attendibilità 90%): il forte flusso nord-occidentale in quota, la presenza di aria secca e l’aumento della pressione favoriranno condizioni stabili e in generale soleggiate, con l’esclusione di temporanei addensamenti pomeridiani con probabilità di precipitazione molto bassa o assente, relegata ai monti. Temperature in aumento a tutte le quote.

Lunedì 4 (90%): tempo stabile e soleggiato con modesti addensamenti senza precipitazioni. Ulteriore aumento termico con massime in pianura tra 24 e 26°C

Martedì 5 (80%): situazione simile al giorno precedente con tempo buono e più caldo, valori in aumento di ulteriori 2-3°C con massime sopra i 25°C in tutta la pianura e localmente fino a 27-28°C.

Mercoledì 6 (70%): l’indebolimento del flusso caldo favorirà un avvicinamento delle masse d’aria più fresche dal centro Europa; probabile maggiore copertura nuvolosa con instabilità pomeridiana e serale, più sviluppata in montagna ma in estensione talvolta anche alle pianure. Temperature in modesta diminuzione, specie in concomitanza dei fenomeni temporaleschi.

Giovedì 7 (60%): evoluzione incerta; in un flusso mediamente nord-occidentale avremo ancora la possibilità di brevi rovesci o temporali, sebbene la pressione tornerà gradualmente a salire. Al mattino temperature piuttosto fresche (di 5-6°C inferiori alle giornate precedenti), seguite da nuovo rialzo termico.

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