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Andrea Costantini

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L’esplosione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Haʻapai rilevata anche in Cansiglio

Pubblicato il 16 Gennaio 2022

Ebbene si: una volta tanto non parliamo di record di temperatura o di feroce inversione termica ma di un altro interessantissimo fenomeno che, partendo da un’origine apparentemente del tutto scollegata all’atmosfera, ha generato uno “sconquasso globale” che è stato rilevato anche dai nostri strumenti presenti sul Pian Cansiglio (oltre che, ovviamente, da tutte le stazioni terrestri dotate di un sensore di pressione adeguatamente sensibile a variazioni dell’ordine di 1-2hPa). Protagonisti di questa misura sono i barometri, ovvero i sensori che rilevano la pressione atmosferica presente in un determinato luogo e che sono presenti sia alla stazione di Casera Le Rotte che a Malga Filippon.

Alle ore o4 UTC (ovvero alle 5 ora italiana, pari alle 17 ore del fuso delle Isole Tonga, nel Pacifico), il vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai (posto a nord-est della Nuova Zelanda) è improvvisamente entrato in attività, generando una potentissima esplosione che, una volta emersa dalla superficie marina, ha proiettato in atmosfera ingentissime quantità di materiale vulcanico (fino alla stratosfera, a quote di circa 40km) e prodotto un’onda di pressione legata alla parossistica fuoriuscita di gas roventi. Tale onda, viaggiando ad una velocità prossima a quella del suono (circa 1000km/h), ha iniziato a percorre la superficie terrestre in ogni direzione ed è giunta fino a noi, dopo circa 16 ore e un percorso di quasi 18.000km. 

Come abbiamo potuto misurare il suo passaggio? Grazie alle stazioni: osservando l’andamento dei barometri attorno alle ore 21 del 15 gennaio, osserviamo uno scostamento similare ripetuto in entrambe le stazioni che in pochi minuti mostrano un aumento di circa 1hPa per poi diminuire bruscamente di quasi 2 hPa, con successive oscillazioni sebbene meno marcate della prima (frutto di altre onde arrivate da differenti direzioni rispetto alla prima che si stima sia arrivata da nord) fino a rientrare nell’andamento che precedentemente caratterizzava la pressione (stazionaria o in leggero costante aumento rispetto alle ore precedenti). Di seguito sono riportati i valori rispettivamente a Casera Le Rotte e Malga Filippon.

Come già indicato, l’onda di pressione è stata rilevata praticamente in tutte le stazioni mondiali (ovviamente ad orari diversi, in funzione della distanza dal luogo dell’esplosione vulcanica), e a titolo di curiosità ecco 2 località con i rispettivi andamenti (orario locale):

Long Beach  – Los Angeles: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IVENETOV8/graph/2022-01-15/2022-01-15/daily

Bangkok – Thailandia: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IMUEAN142/graph/2022-01-15/2022-01-15/daily

In sintesi, ecco una splendida evidenza delle forze della natura (pensiamo solo a quale energia è stata emessa da quel vulcano lontano per arrivare fino a noi…) e della strettissima interconnessione tra gli elementi naturali, apparentemente “slegati” tra loro (come potrebbero sembrare i vulcani e la pressione atmosferica), a ricordarci che viviamo in un pianeta splendido e che va tutelato con tutte le nostre forze.

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