Ben ritrovati!
Una profonda bassa pressione, alimentata da aria molto fredda di estrazione artico-marittima, caratterizza il tempo sull’Europa, con successivi impulsi umidi e instabili da nord-ovest. Tra venerdì e sabato un vortice nato sul Labrador, già visibile sull’immagine attuale dal satellite, si approfondirà notevolmente ed avvicinandosi alle nostre regioni richiamerà temporaneamente aria molto mite ed umida da sudovest, apportando il primo vero peggioramento dall’inizio della stagione invernale.
Le correnti di libeccio, provenienti dal Mediterraneo, provocheranno intense nevicate sulle Dolomiti (dove più a lungo resisterà l’aria fredda che sta tutt’ora affluendo), ma allo stesso tempo saranno la causa di piogge fino alle cime prealpine venerdì pomeriggio-sera, con netto dilavamento della già scarsa neve presente su queste zone. Il “clou” delle precipitazioni infatti, come spesso accade, coinciderà con le temperature più elevate.
In questa mappa notiamo le precipitazioni stimate tra venerdì ore 14 e stessa ora di sabato: ingenti accumuli sono attesi sull’alto Veneto ed il Friuli (anche oltre 100mm), con nevicate consistenti dove l’aria fredda resisterà più a lungo (specie Dolomiti). Si tratta, come già detto, della prima perturbazione cospicua da inizio inverno.
Come è ragionevole attendersi, le temperature subiranno un rialzo che sarà marcato in quota specie tra giovedì e venerdì, ma anche al suolo i venti meridionali si faranno sentire, insieme alla persistente copertura nuvolosa che impedirà un raffreddamento notturno. Il maltempo andrà attenuandosi sabato con residue precipitazioni (deboli) associate ad un lieve calo della quota neve, per la cessazione del flusso mite meridionale, ed il tempo tenderà a migliorare definitivamente tra domenica e lunedì con l’ingresso di venti più secchi orientali e l’aumento della pressione atmosferica, in un contesto di temperature molto miti.
Dal confronto tra la temperatura attesa a circa 1500m giovedì attorno alle 14 e venerdì sera alle 20 possiamo prendere consapevolezza della rilevante avvezione calda che si verificherà, con conseguente pioggia (per 12-16ore almeno) fino alle cime prealpine. La variazione sarà di circa 10°C in 36 ore.
In sintesi, ecco il tempo per i prossimi giorni:
Mercoledì 30 gennaio (attendibilità 90%): progressivo aumento della nuvolosità con debolissime nevicate sui monti, mentre in pianura l’aria secca impedirà fenomeni significativi, eccezion fatta per qualche isolata ed irrilevante caduta di fiocchi specie in prossimità della pedemontana la sera/notte su giovedì. Temperature massime in calo con valori in pianura non superiori a +3/+4°C.
Giovedì 31 (90%): nelle prime ore della notte ancora cielo nuvoloso con qualche fiocco di neve sui monti, con accumuli complessivi di 2-5cm oltre i 1000m per neve leggera e farinosa. In mattinata progressivo miglioramento con schiarite, tuttavia già dal tardo pomeriggio la disposizione dei venti in quota diverrà sud-occidentale ed entro sera le nubi collegate alla nuova bassa pressione saranno in arrivo da occidente. Temperature in lieve rialzo diurno.
Venerdì 1 febbraio (90%): giornata di spiccato maltempo specie nel pomeriggio sera; al mattino inizio di precipitazioni dapprima deboli, con episodi di pioggia mista a neve lungo la pedemontana e limite nevicate a 300-400m, in rapido rialzo sulle prealpi a oltre 1000-1200m già a metà giornata, fino a raggiungere temporaneamente le cime sotto la spinta del libeccio la sera. Sulle Dolomiti maggior resistenza con fenomeni nevosi cospicui (anche superiori a 50cm entro notte a quote di 1200-1500m), e limite nevicate in rialzo più modesto, a volte differente valle per valle. Le precipitazioni più intense si verificheranno nel pomeriggio, prima di scemare gradualmente entro la notte su sabato. Temperature in rialzo a tutte le quote, molto netto in quota. Venti da libeccio.
Sabato 2 (80%): nella notte ed al mattino ancora debole maltempo, ben minore del giorno precedente, con cessazione del richiamo mite meridionale ed ingresso di aria più fredda nord-atlantica, responsabile di un graduale calo termico e del limite delle nevicate. Cielo nuvoloso o molto nuvoloso per gran parte del giorno, con clima umido e uggioso ma piuttosto mite. Tendenza a cessazione dei fenomeni entro il tardo pomeriggio con apertura di qualche schiarita specie sulle Dolomiti. In pianura formazione di banchi di nebbia e foschie nella notte.
Domenica 3 (80%): la pressione si alzerà gradualmente e la ventilazione diverrà nord-orientale e pertanto più secca. Il cielo sarà tra poco e parzialmente nuvoloso con soleggiamento più generoso nel pomeriggio, assieme ad una mitezza che farà salire i valori termici in pianura fino a +9/+11°C.
Tendenza
La circolazione depressionaria, fautrice del maltempo di venerdì e sabato, si allontanerà e si attenuerà, permettendo al tempo di ristabilirsi. Da nord-ovest, tuttavia, potrebbero giungere nuove ma più blande saccature, con modesti passaggi nuvolosi in un contesto termico leggermente sopra media, e precipitazioni poco probabili.
Curiosità della settimana
5 anni fa il nostro territorio stava fronteggiando l’ennesimo, intenso peggioramento con diffuse, abbondanti e persistenti precipitazioni. In montagna gli spessori nevosi, già notevoli per i contributi delle perturbazioni precedenti, raggiungevano valori record con grado di valanghe fino al massimo grado (5 su 5) e le falde acquifere su alcune zone di pianura causavano estesi allagamenti, emergendo con forza dal sottosuolo ormai saturo. Un’interessante sintesi, a cura di Arpa Veneto, può essere visionata all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/climatologia/dati/inverno-2013-14. La stagione invernale 2013/2014 fu, per molte località, la più nevosa dal 1951 (che resta imbattuto).