Il cielo è “giallo”; nei tempi antichi si associava questo fenomeno a sventure od oscuri presagi (così come altri fenomeni ottici inconsueti, ad esempio le comete, le aurore boreali o i pareli solari), mentre oggi sappiamo che a generare questa colorazione “ocra” è la polvere del Sahara, sollevata da intensi venti che stanno interessando ampie porzioni di Algeria e Tunisia e che ne spingono ingenti quantità in quota, dove viene trasportata per migliaia di chilometri fino a noi, dando al cielo un tocco insolito e che non deve assolutamente generare inquietudine o innescare le tipiche catene di fake news quali “arriva il terremoto” o similari.
Eventi come quello odierno sono parte della climatologia italiana e più in generale europea (in taluni casi le polveri viaggiano anche fino alla Scandinavia, ma è anche noto che esse attraversano l’Oceano Atlantico verso ovest e apportando preziosissimi nutrienti alle foreste del centro-sud America), tanto che la Spagna le sperimenta con maggior intensità e frequenza, stante la maggior vicinanza al continente africano.
Il risultato è una colorazione delle nubi che può variare significativamente anche a distanza di quale ora, in base alla quantità di polveri in sospensione che le correnti apportano durante l’episodio; si veda ad esempio il video delle immagini pomeridiane della webcam da Malga Filippon di Pian Cansiglio, con veloci alternanze di tonalità nel giro di poche decine di minuti.
Il “clou” si è verificato attorno alle 17.10
In questa circostanza l’evento non è stato associato a precipitazioni, mentre in numerosi casi passati si è rilevata un’abbondante caduta di pioggia con rilascio di polvere su tutte le superfici esposte (ad esempio le auto), e la deposizione di uno strato ben visibile di neve in montagna che, con l’avanzare della stagione, ha spesso favorito ed accelerato la fusione primaverile a causa della riduzione di albedo della superficie nevosa con conseguente maggior assorbimento di radiazione solare. Al tempo stesso, le polveri desertiche sono elemento preziosissimo per l’arricchimento chimico e fisico dei terreni.
Per concludere, l’arrivo di imponenti masse di sabbia e polveri sahariane è un evento del tutto normale per il nostro territorio; l’episodio odierno si inserisce tuttavia in una situazione molto critica dal punto di vista idrico a causa della scarsa piovosità e nevosità degli ultimi mesi, associata a temperature spesso molto sopra la media (specie in collina e montagna e nei valori massimi), e non è indicativo di un cambiamento del tempo che anzi vedrà il ritorno di correnti secche da est a partire dal fine settimana, con successivo nuovo consolidamento di una robusta area di alta pressione che terrà distanti le perturbazioni ancora a lungo.