Aria calda, umida e a tratti instabile
Pubblicato il 17 Giugno 2019
Situazione: il territorio alpino e la fascia pedemontana si trovano in una zona di pressione livellata, posta tra le basse pressioni che scorrono sull’Europa centro-settentrionale e l’anticiclone subtropicale che per ora si mantiene sul Mediterraneo, senza interessarci direttamente. Il tempo risulta pertanto leggermente più caldo della media, umido e a tratti instabile per il transito di modesti cavi d’onda in quota che favoriranno fasi temporalesche più accese sulle Dolomiti, mentre risulteranno meno probabili gli episodi sulle prealpi e solo sporadici sulle pianure.
A livello configurativo possiamo osservare come la presenza di alte pressioni verso la Groenlandia permetta al contrario alle basse pressioni di insediarsi più a sud, richiamando così sulle nostre regioni aria calda dal nord Africa (gli anticicloni poco sopra descritti sono responsabili di spropositata fusione glaciale e nivale negli ultimi giorni, come riportato nel dettaglio in questo articolo a cura di Serena Giacomin, laureata in Fisica, con specializzazione in Fisica dell’Atmosfera nonché Meteorologa certificata WMO 1083).
L’anticiclone delle Azzorre non è presente sullo scenario europeo ed oceanico, e lo spazio è quindi occupato da circolazioni lungo i meridiani che continuano a favorire lo scambio di calore sud-nord e se nel mese di maggio esse avevano portato prolungate fasi fredde e piovose sull’Italia, ora mantengono livelli termici sopra la media e impediscono l’arrivo di perturbazioni (vale la pena far osservare che, dopo quasi 5 settimane di piogge quasi giornaliere, dal 30 maggio non è più scesa una goccia d’acqua, con l’eccezione di qualche brevissimo ed isolato rovescio il giorno 6). La tabella seguente, estratta dall’archivio storico della stazione di Via S. Antonio a Vittorio Veneto, illustra bene la quasi totale assenza di fenomeni in questo giugno che, ricordiamo, essere statisticamente il mese più piovoso per la zona pedemontana su media trentennale di riferimento.
Le proiezioni a medio-lungo termine continuano a vedere favoriti gli scambi lungo i meridiani che potrebbero dar vita ad una poderosa ondata di calore nel corso della prossima settimana, sebbene tale proiezione resti da approfondire nei prossimi aggiornamenti.
Cosa potrebbe accadere? Come altre volte in passato, in occasione di eventi simili, una bassa pressione atlantica scende di latitudine e, ponendosi in maniera stazionaria ad ovest della Spagna, richiama più ad est aria rovente di estrazione sahariana, accompagnata da un netto rinforzo dell’alta pressione subtropicale. Tale configurazione, in assoluto la più intensa ed efficace per il caldo estremo su buona parte dell’Italia, potrebbe verificarsi a partire da lunedì o martedì prossimi, ma stante la distanza temporale e le incognite sull’effettiva intensità della circolazione che andrà creandosi sarà necessario seguire gli aggiornamenti ufficiali (Arpa Veneto e similari), diffidando da sensazionalismi e macchinazioni mediatiche volte a terrorizzare i lettori e generare profitto dalle condivisioni e dai conseguenti click.
Di seguito vediamo una mappa (singolo “run”) di temperatura a circa 1500m per mercoledì prossimo: notiamo con colorazione violacea l’aria rovente (valori superiori a +25°C) che, secondo questa proiezione, invaderebbe buona parte del bacino del Mediterraneo centro-occidentale interessando anche le nostre regioni, seppur non a massima intensità. Altre proiezioni vedono una configurazione più moderata, ma la linea di tendenza generale è, per il Mediterraneo centrale, la potenzialità di una grossa ondata di calore, i cui dettagli e la cui reale traiettoria ed intensità potranno essere colti non prima di venerdì-sabato prossimi.
In sintesi, ecco il tempo per i prossimi giorni:
Martedì 18 giugno e Mercoledì 19 (attendibilità 90%) : tempo soleggiato, caldo e un po’ afoso fino alla tarda mattinata; a seguire, sviluppo di nubi cumuliformi con rovesci e temporali sparsi in formazione sulle Dolomiti con possibili sconfinamenti ad inizio serata sulle prealpi e pedemontane, dove tenderanno a dissolversi. Temperature stazionarie.
Giovedì 20 (attendibilità 90%): situazione simile ai giorni precedenti anche se la probabilità di fenomeni sarà minore e limitata alle zone dolomitiche nel pomeriggio, con . Cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso in serata, leggero calo termico in quota.
Venerdì 21 (80%): da ovest si avvicinerà un veloce e modesto cavo d’onda che favorirà un nuovo aumento dell’instabilità dalle ore centrali. Il calo della pressione in quota e l’innesco convettivo daranno luogo a fenomeni piuttosto diffusi e anche localmente intensi (grandinate, colpi di vento, precipitazioni intense e concentrate nel tempo e nello spazio), con probabile estensione alle prealpi e pianure nella notte. Temperature in lieve calo dalla sera, specie in quota e nei settori più interessati dalle precipitazioni.
Sabato 22 (80%): durante la notte e al mattino ancora diffusa instabilità con tendenza a miglioramento graduale da ovest al pomeriggio fino a cielo poco nuvoloso in serata/notte, con ingresso di aria più secca e stabile.
Domenica 23 (80%): in quota inizierà a rafforzarsi un promontorio di estrazione subtropicale. Il tempo, in netto miglioramento, risulterà assai soleggiato e stabile, stante la provenienza nord-occidentale delle correnti e l’aria secca. Temperature ancora un po’ fresche al primo mattino con successivo netto aumento a tutte le quote e zero termico in risalita entro sera a 3900-4000m.