Irruzione di aria groenlandese in arrivo, martedì tracollo termico e neve a bassa quota
Pubblicato il 4 Aprile 2021
Buona Pasqua a tutti i lettori!
Aria frizzantina, limpida ed asciutta caratterizza queste ore pomeridiane della festività pasquale, dopo il passaggio della modesta instabilità di ieri che ha portato un primo termico dopo gli esorbitanti valori dei giorni scorsi con massime tipiche di fine maggio e non certo di fine marzo/inizio aprile, diffuse su buona parte dell’Europa centro-occidentale con diversi record battuti.
Ora siamo in una fase interlocutoria, di attesa; dalla Groenlandia ha già preso l’avvio una poderosa discesa di aria gelida (circa -25°C a 1500m di quota) che in 24-36 ore come un’onda di piena si riverserà su buona parte dell’Europa addossandosi alle Alpi già domani sera ed entrando palesemente sottoforma di bora nelle prime ore di martedì. Proprio in questa fase, ampiamente individuata a grandi linee dai modelli matematici ma dettagliata come accuratezza solo a breve termine, avremo l’acme dell’irruzione in termini di fenomeni con quota neve che sotto i rovesci potrebbe portarsi a 400-600m sulle Prealpi e occasionalmente far fioccare anche in pianura, ma ben difficilmente con accumulo o al più solo temporaneo (con buona pace di siti web e altri mass media che facevano circolare mappe di accumuli nevosi in pianura di diverse decine di centimetri, emesse 8-10 giorni fa…)
Nella mappa di temperatura a circa 1500m attuale si nota il fiume gelido che si sta staccando dalla Groenlandia e già raggiunge la Scozia, come visibile anche dal fronte freddo delineato nell’immagine da satellite, dove i venti freddi spingono le nubi verso il cuore dell’Europa.
Questa massa d’aria persisterà anche mercoledì quando, sebbene in correnti da nord-ovest più stabili e meno propense a formazione di nubi e fenomeni, transiterà un nucleo decisamente gelido specie in quota (circa -38/-40°C a 5500m, e -8°C a 1500m, valori da inverno pieno).
Tale afflusso, una volta calmatosi il vento di martedì, favorirà un netto calo termico anche nei bassi strati, con conseguenti gelate diffuse che potranno interessare anche le pianure sia mercoledì che giovedì mattina, in particolare nelle zone normalmente più fredde e meno ventilate.
Purtroppo, a causa degli anomali tepori di febbraio e fine marzo/inizio aprile, le gelate potranno produrre seri danni alle colture; questi eventi di freddo, sebbene piuttosto rari, sono sempre stati presenti nella climatologia di aprile e a volte si verificano anche più avanti nel mese. Diventano un problema quando sono preceduti da mesi di temperature troppo calde che anticipano di settimane le normali fioriture, sulle quali poi due notti di gelo possono risultare fatali. Anche questo è un altro esempio di elemento dovuto al riscaldamento globale che alza i valori medi ma non elimina del tutto gli eventi freddi, semplicemente ne riduce la probabilità di accadimento.
Questi i valori minimi attesi nei due giorni menzionati.
Si noti che, rispetto alle previsioni emesse martedì scorso dove l’evoluzione più probabile a medio-lungo termine propendeva per un ingresso più occidentale e meno diretto dell’aria gelida (con conseguente risposta mite e piovosa dal Mediterraneo), con il passare dei giorni è andata delineandosi una modalità di irruzione decisamente più “diretta” dalla Groenlandia alle Alpi che da un lato toglierà quasi ogni precipitazione (eccezion fatta per martedì e qualche rovescio mercoledì, come vedremo nel dettaglio in seguito) e dall’altro introdurrà aria davvero molto fredda per la stagione in poche ore, con uno spettacolare crollo termico e, come già anticipato, probabili estese gelate notturne.
In queste due mappe si vede la temperatura prevista a circa 5500m sulla verticale della pedemontana trevigiana, confrontando il valore di lunedì e di mercoledì. Circa 20°C in meno a comprova della robustezza dell’irruzione gelida in quota (nei bassi strati gli effetti non saranno così drastici ma avremo comunque 10-12°C sotto le medie stagionali tra martedì e giovedì mattina).
In sintesi, ecco il tempo dei prossimi tre giorni:
Lunedì di Pasquetta (attendibilità 90%): iniziali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso con temperature assai fresche all’alba ed in parziale mitigazione nelle ore centrali. Dal pomeriggio rapido aumento della nuvolosità e calo della pressione atmosferica, mentre il fronte artico avrà già attraversato la Francia e in serata si appoggerà alle Alpi, con neve al piano su Svizzera e Austria. Sulle nostre regioni non si verificheranno precipitazioni prima delle 22-23.
Martedì 6 (attendibilità 80%): fino alle 5-6 del mattino tempo debolmente perturbato con nubi e piogge sparse, limite neve ancora a 1200-1400m sulle Prealpi ma già in calo sulle Dolomiti a fondovalle. Tra le 6 e le 9 del mattino brusca irruzione di bora con tracollo termico (in pianura da valori di 9/11°C della notte a +3/+5°C già verso le 9-10) e instabilità accentuata con rovesci e qualche breve temporale in rapido spostamento dalle montagne alle pianure dove risulteranno più intensi e duraturi. La neve sarà in calo fino a 400-600m ma occasionali fioccate sotto i fenomeni più intensi non saranno esclusi, seppur per poco tempo, anche in pianura. Quasi del tutto esclusi comunque accumuli al suolo sotto i 500m. Impetuosi venti orientali e condizioni invernali in montagna. Dalla tarda mattinata tendenza a cessazione delle precipitazioni a partire da nord sebbene in un contesto ancora nuvoloso e assai freddo; nel pomeriggio vi sarà la formazione di nubi cumuliformi (stante l’aria gelida in quota) con possibili nuovi rovesci di neve tonda o graupeln fino alla pianura, con temperature che difficilmente saliranno sopra i 5/6°C. In serata tendenza a cessazione dei venti e graduale miglioramento con brusco calo termico, specie se la nuvolosità risultasse modesta.
Mercoledì 7 (attendibilità 80%): nella notte cielo da poco a parzialmente nuvoloso con tendenza a formazione di qualche rovescio mattutino stante la presenza di aria veramente fredda in quota (si raggiungerà il picco dell’avvezione artica sopra i 1500m). Si tratterà di fenomeni sporadici e isolati ma talora potranno rilevarsi fioccate anche in pianura. Prima dell’alba i valori minimi saranno diffusamente attorno a 0°C e localmente anche al di sotto specie in aperta pianura. In giornata tempo variabile con residui rovesci pomeridiani, massime in lieve ripresa ma in genere inferiori a 10°C in pianura e condizioni ancora invernali in montagna. Dalla serata allontanamento definitivo dell’aria fredda in alta quota e, con il calmarsi dei venti ed il cielo in prevalenza sereno, si avrà un netto calo termico anche nei bassi strati specie nella notte su giovedì.
Giovedì 7 (attendibilità 80%): cielo in gran parte sereno o poco nuvoloso con aria secca ed ottima visibilità. All’alba i valori minimi saranno prossimi o inferiori a 0°C su buona parte del territorio mentre il riscaldamento diurno inizierà a riportare le temperature sopra i 10°C, sebbene di poco.
Sarà quindi interessante osservare i valori minimi raggiunti anche sugli altopiani prealpini, specie se la nevicata di martedì risultasse più incisiva del previsto permettendo il mantenimento di neve al suolo almeno per 36-48 ore.
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