Situazione: un promontorio mobile di alta pressione mediterranea interessa le nostre regioni fino a sabato, apportando tempo ottimale e ben soleggiato. A seguire, il suo cedimento da ovest ad opera di una modesta circolazione di bassa pressione (in precedenza attiva sulla Spagna), favorirà un aumento delle nubi domenica con precipitazioni in arrivo entro sera, in un contesto umido e assai mite stante la ventilazione sud-occidentale e la provenienza mediterranea delle masse d’aria.
Venerdì 24 (90%): altra bella giornata di sole con cielo terso ed ottima visibilità. Temperature stazionarie o in lieve ulteriore aumento in quota, dove lo zero termico sarà prossimo a 3000m.
Sabato 25 (80%): cielo poco nuvoloso per buona parte della giornata con graduale aumento della nuvolosità in serata/notte quando saranno possibili deboli ed intermittenti precipitazioni. Temperature in calo specie nelle massime, con clima uggioso e umido.
Domenica 26 (70%): la circolazione umida e mite sarà ancora protagonista, tuttavia mancheranno dinamiche decise e il contesto si manterrà quindi in prevalenza nuvoloso e umido, con sporadici ed intermittenti fenomeni in genere deboli. Scarsa escursione termica diurna.
Tendenza
A inizio settimana la temporanea rotazione delle correnti a nord-ovest favorirà un miglioramento specie in montagna, mentre in pianura si creeranno condizioni favorevoli al ristagno di umidità con foschie mattutine e qualche nube bassa specie lungo le prealpi. Al tempo stesso sulla Scandinavia avanzerà una circolazione artica molto fredda che potrebbe parzialmente condizionare il tempo nei giorni seguenti anche sull’Europa centrale.
Curiosità della settimana
Tra 27 e 28 settembre 2020 si rilevò un’imponente quanto precoce nevicata sulle Prealpi bellunesi e parte di quelle trevigiane, grazie ad una particolare combinazione di elementi. Un minimo di pressione associato ad un fronte secondario è risalito dal Tirreno centrale all’alto Adriatico, presentando correnti molto umide da est sulle nostre regioni e zero termico a circa 1850m. L’elevata intensità di precipitazione e lo “stau” indotto dai rilievi (specie zona Alpago), favorì un’imbiancata fino a 1400m, con accumuli anche oltre i 50cm a quote superiori ai 2000m. La presenza di neve sulle nostre Prealpi a settembre non si registrava almeno dal 2000 (osservazione personale) e costituì quindi un evento assai raro (non si dispone di ulteriori e più precise statistiche su questo fenomeno).