Situazione: la bassa pressione in quota, eredità della profonda saccatura che ha colpito pesantemente le nostre regioni nello scorso fine settimana, tende ad esaurirsi e lascerà il posto ad aria più asciutta e stabile, dopo gli ultimi fenomeni (anche temporaleschi) tra martedì sera e mercoledì.
Alcuni nuclei sono in azione sul trevigiano, accompagnati da attività elettrica.
Da giovedì il tempo sarà quindi ben soleggiato con aria tersa ed ottima visibilità fino a domenica, quando dall’Atlantico si avvicinerà un moderato fronte freddo la cui traiettoria ed evoluzione non sono ad oggi definibili con accuratezza. Avremo quindi giornate ideali per stare all’aperto.
Giovedì 3 e venerdì 4 settembre (attendibilità 90%): splendide giornate di sole con qualche innocua nube medio-alta e modestissimi cumuli pomeridiani sui monti, senza precipitazioni. Temperature in graduale aumento specie nelle massime, mentre le minime resteranno piuttosto fresche specie giovedì.
Sabato 5 (90%): altra ottima giornata con temperature quasi estive a tutte le quote (prossime a 30°C in pianura), tuttavia dal pomeriggio-sera la graduale rotazione delle correnti a sud-ovest, richiamate dall’avvicinamento del fronte atlantico sulle Francia, favoriranno un aumento del tasso d’umidità che si tradurrà in qualche nube specie sulle prealpi dalla serata, senza tuttavia apportare fenomeni.
Domenica 6 (70%): evoluzione ancora in parte incerta; da ovest si addosserà alle Alpi un fronte freddo che genererà un aumento delle nubi medio-alte e anche alcuni temporali dal pomeriggio-sera sulle Dolomiti e solo occasionalmente e sporadicamente più a sud, tanto che la giornata sarà probabilmente soleggiata fino al tramonto in pianura. Nella serata/notte su lunedì probabile maggior presenza di fenomeni, ma la previsione diviene scarsamente attendibile.
Tendenza
Il fronte già descritto, associato ad una saccatura in quota, sembra essere protagonista ad inizio settimana favorendo condizioni di instabilità e temperature in calo, tuttavia i modelli matematici propongono ad oggi scenari differenti tra loro, e non è escluso che il sistema perturbato (che sarà in ogni caso di modesta entità) possa scivolare verso sud senza interessare i nostri settori. Si invita pertanto a seguire gli aggiornamenti futuri.
Curiosità della settimana
L’ondata di maltempo che ha colpito le nostre regioni a fine agosto ha visto protagonista un flusso molto intenso di correnti sud-occidentali che ha alimentato veloci e frequenti temporali, con accumuli ingenti e spesso concentrati in poco tempo (fenomeni tipici dell’estate); le precipitazioni sono però risultate molto estese e persistenti, assumendo quindi caratteristiche tipiche dell’autunno, tanto che sono state registrate piene fluviali significative come ad esempio sull’Adige. La mitezza delle correnti ha impedito alla neve di scendere almeno sulle cime dolomitiche (se non sul finale, con quantitativi esigui), confermando ancora una volta che questi eventi portano con sé il segno del riscaldamento globale, stante un regime termico (dovuto in prevalenza al Mediterraneo, sopra la media storica) che si esprime con pochi decimi di grado, sufficienti tuttavia a modificare anche sensibilmente gli effetti sul territorio (in passato infatti le nevicate sopra i 2800-3000m a fine estate erano la norma, in circostanze simili).