Situazione: dopo il marcato peggioramento di inizio settimana, con ritorno di preziose piogge e nevicate, il tempo non si ristabilisce del tutto a causa della persistenza di una circolazione ciclonica in alta quota, associata ad aria fredda di estrazione nord-europea. Pur in assenza di veri e propri fronti organizzati, la nuvolosità sarà frequente e non mancheranno isolati fenomeni di instabilità specie pomeridiana/serale con temperature sotto la media di 3-5°C specie in montagna dove la neve farà delle brevi apparizioni anche fin verso i 1000-1200m sotto i rovesci più intensi. Ventilazione mediamente nord-orientale.
Mercoledì 14 e giovedì 15 (attendibilità 90%): cielo da parzialmente nuvoloso a nuvoloso, con instabilità diffusa e occasione per fenomeni intermittenti, possibili durante l’intera giornata. La neve cadrà sotto i rovesci fino a 800-1000m sulle Dolomiti, 1200-1300m sulle Prealpi, con accumuli in genere di pochi centimetri. Tendenza ad attenuazione dei fenomeni dalla serata, anche se le schiarite saranno poco probabili.
Venerdì 16 (70%): residua nuvolosità notturna con tendenza a schiarite mattutine e nuova formazione di nubi cumuliformi nel pomeriggio, associate a brevi rovesci con fioccate fino sui 1300-1500m. Temperature in lieve rialzo nelle massime.
Sabato 17 (70%): situazione simile al giorno precedente, con nuvolosità irregolare e modesta possibilità di qualche piovasco al pomeriggio-sera. Temperature stazionarie.
Domenica 18 (60%): evoluzione incerta; il mantenimento di una circolazione ciclonica in alta quota non permetterà un netto miglioramento del tempo, tuttavia la provenienza nord-orientale del flusso manterrà condizioni di aria piuttosto secca e poco propensa a precipitazioni, al più limitate a qualche breve ed isolato rovescio pomeridiano sulle montagne e fascia adiacente. Temperature in ulteriore lieve rialzo fino a valori nella media del periodo.
Tendenza
Evoluzione molto incerta con bassa attendibilità; ad oggi non è prevedibile l’andamento meteorologico oltre i 5-6 giorni di scadenza.
Curiosità della settimana
Nella serata di lunedì 12 l’ingresso dell’aria fredda artica che alimentava la bassa pressione e relativo fronte perturbato, ha causato un vero e proprio tracollo termico che, nel giro di 2 ore, ha portato la quota neve dagli oltre 1800m a circa 700-800m con accumuli significativi già a 1000m (circa 15-20cm sul Pian Cansiglio).
In questa immagine che riporta i dati relativi alla stazione Arpav di Faverghera (Col Visentin), si vede benissimo la velocità e l’ampiezza del calo termico avvenuto.
La precipitazione è stata intensa e l’accumulo principale si è concretizzato in meno di 3 ore. Eventi come questo, di carattere transitorio e legati alla concomitanza di fenomeni copiosi e ingresso freddo deciso, sono tipici del periodo e possono avvenire anche più avanti nel tempo (si ricordino i due episodi del 28 aprile e 5 maggio 2019 che furono decisamente anomali per la quantità di neve caduta anche a 800-1000m, specie nel primo evento che sembra essere stato tra i maggiori del secolo per le nostre zone con circa 60cm sul Cansiglio).