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Andrea Costantini

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Sarà una settimana instabile, fresca e piovosa

Pubblicato il 10 Maggio 2021

Situazione: dopo un weekend molto soleggiato e piacevole, il tempo subirà un marcato cambiamento ad opera di intensi flussi atlantici, pilotati da profonde depressioni centrate sull’Atlantico e l’Europa centro-occidentale. Una prima perturbazione transiterà tra martedì e mercoledì, seguita da una seconda tra venerdì e sabato. Tra i due passaggi il tempo risulterà comunque instabile con frequenti rovesci e temporali, anche se con maggior irregolarità e intervalli. Le temperature scenderanno gradualmente sotto la media (tra 3 e 5°C, specie nelle massime a causa della frequente nuvolosità) e cadrà abbondante, preziosa neve sopra i 2200-2400m sulle Alpi. Un possibile lento miglioramento si profila per domenica ma la dinamicità della circolazione rende la previsione ad oggi poco attendibile. E’ quindi necessario seguire gli aggiornamenti di Arpa Veneto – Dolomiti Meteo.

In questa immagine da satellite delle 13.30 odierne vediamo l’avanzamento della profonda saccatura in arrivo da ovest, preceduta da calde correnti di libeccio che accumulano l’umidità in risalita dal Mediterraneo contro le Alpi. Sulla Francia sono in atto intense precipitazioni che si trasferiranno verso est nel corso delle prossime ore.

Martedì 11 maggio (attendibilità 90%): progressivo peggioramento da ovest con prime deboli ed intermittenti precipitazioni in mattinata, alternate a lunghe pause asciutte. Dal pomeriggio arrivo di piogge più diffuse e a tratti intense, a carattere di rovescio o temporale specie in serata/notte. Temperature massime in netto calo rispetto a lunedì, minime stazionarie.

Mercoledì 12 (80%): nella notte maltempo ancora con rovesci e temporali, localmente intensi ed abbondanti con quota neve su Dolomiti fino a 2200-2300m. In giornata, sebbene il fronte principale sarà già ad est della nostra regione, il tempo risulterà dinamico ed instabile con rovesci e temporali possibili ovunque ma specie su prealpi e Dolomiti, con quota neve in lieve ulteriore calo. In pianura massime attorno a 13-16°C

Giovedì 13 (80%): parziale e temporanea riduzione dell’instabilità che, rispetto al giorno precedente, risulterà meno intensa e diffusa. Il cielo sarà però spesso nuvoloso con schiarite solo transitorie e nuovi rovesci o temporali specie al pomeriggio/sera. Temperature massime in lieve rialzo specie in occasione di maggiori schiarite in pianura, in genere comprese tra 16 e 20°C.

Venerdì 14 (70%): nuovo graduale peggioramento con l’arrivo della seconda ondulazione atlantica che sarà associata a precipitazioni diffuse, in estensione nel corso della giornata. Clima fresco e quota neve in discesa a 1700-1900m sulle Dolomiti. Rispetto ai giorni precedenti sembrano prevalere piogge moderate e continue rispetto a rovesci intensi o temporali. Temperature in ulteriore lieve calo con massime in pianura tra 14 e 17°C.

Sabato 15 (60%): probabile prosecuzione del maltempo almeno per la prima parte del giorno, con successivo lento miglioramento a partire da nord-ovest. L’aria sarà assai fresca e manterrà comunque un certo rischio di instabilità pomeridiana. Evoluzione da confermare.

Domenica 16 (60%): previsione incerta; la circolazione sembra propendere per un lieve rialzo della pressione seppur in un flusso ancora umido da ovest, non propenso a un netto miglioramento. Evoluzione da confermare.

Tendenza
Stante l’alta dinamicità atmosferica legata ai flussi oceanici non è possibile ad oggi identificare la tendenza a medio-lungo termine. Non sembrano comunque in vista lunghi periodi di stabilità e soprattutto ingombranti e precoci ondate di calore africano, come confermato dalle previsioni di Ensemble emesse a partire dal modello GFS (centrate su Venezia e ben rappresentative del territorio triveneto).

Curiosità della settimana
Per l’ambito glaciale alpino (che, ricordiamo, è tra le principali e più delicate fonti di acqua per la pianura padana in estate), un andamento fresco e nevoso a maggio risulta estremamente favorevole in quanto l’accumulo di neve recente ad alta riflettività (albedo) riduce l’incidenza della radiazione solare e permette al tempo stesso il mantenimento degli spessori nevosi preesistenti, ritardandone quindi l’esposizione ai più caldi mesi estivi. Negli anni più recenti tuttavia, solo il 2014 ed il 2019 hanno mostrato tale andamento e, specie nel primo caso, l’innevamento è risultato a fine stagione molto più esteso della media. Nel 2019 invece l’estate risultò caldissima, vanificando completamente gli accumuli nevosi stagionali e intaccando il ghiaccio fino alle alte quote, comportando gravi perdite di massa (come del resto avviene sempre più spesso negli ultimi 30 anni).

Previsioni emesse alle ore 19.30 di lunedì 10 maggio

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