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Andrea Costantini

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Lunga fase di tempo instabile con abbondanti precipitazioni

Pubblicato il 6 Giugno 2020

Ben ritrovati a tutti.

La circolazione atmosferica in questo inizio di giugno propone la reiterazione di affondi perturbati di origine atlantica, grazie alla presenza dell’Anticiclone delle Azzorre in pieno Oceano che lascia “scoperto” il fianco orientale. In tal modo le depressioni scivolano ed interessano le nostre regioni, con fasi a tratti molto instabili ed un contesto termico leggermente sotto la media.

Dopo la perturbazione transitata tra giovedì e venerdì, ora una nuova saccatura si avvicina alle Alpi, preceduta da correnti umide da sud-ovest che stanno già attivando celle temporalesche, localmente grandinigene (come mostrato nell’immagine del radar Arpav e dal satellite).

 

L’evoluzione per i prossimi giorni vede l’approfondimento e stazionamento della nuova saccatura che, alimentata da aria fresca atlantica e più umida mediterranea, porrà le condizioni per una reiterazione di condizioni di tempo instabile o a tratti perturbato, con precipitazioni molto frequenti ed anche intense.

In particolare, considerando che le correnti in quota persisteranno da meridione, apportando costantemente umidità a tutti i livelli, potremo assistere a eventi con accumuli ingenti in poco tempo, che potranno innescare locali criticità specie se le quantità e la persistenza fossero confermati tra lunedì e martedì, su suoli che andranno saturandosi. Un miglioramento ed un’attenuazione dei fenomeni è attesa da mercoledì.

In questa mappa di piogge previste martedì osserviamo valori molto elevati che andranno ad aggiungersi a quelli dei giorni precedenti.

Si invita pertanto a mantenersi aggiornati costantemente mediante i canali ufficiali quali Arpa Veneto e CFD – Protezione civile agli indirizzi https://www.arpa.veneto.it/previsioni/it/html/meteo_dolomiti.phphttps://www.regione.veneto.it/web/protezione-civile/cfd ed assumere un comportamento adeguato alle condizioni di maltempo in previsione.

Questa condizione meteorologica favorirà del resto importanti accumuli pluviometrici in vista delle future settimane estive, anche considerando la siccità dei mesi scorsi ed il deficit tutt’ora esistente; ricordiamo che il mese di giugno è, statisticamente, il più piovoso (o tra i più piovosi) dell’anno per molte zone settentrionali del Veneto e fascia prealpina (fonte ATLANTE CLIMATICO DEL VENETO – Precipitazioni – Arpav). In numerosi anni passati, precoci e durature ondate di calore avevano invece privato il territorio delle preziose precipitazioni, come riportato anche nell’Atlante (“evidenti decrementi negli apporti medi mensili di gennaio, febbraio e marzo mentre il mese di giugno manifesta segnali di decremento nelle aree collinari prealpine e alpine ma non in pianura”), così come di importanti nevicate oltre i 2800-3000m che da un lato preserveranno la scarsa neve invernale ancora presente sui ghiacciai e dall’altro formeranno ulteriore riserva da rilasciare più lentamente nei prossimi mesi.

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