Situazione: una veloce saccatura atlantica, alimentata da aria fredda, transiterà tra giovedì e venerdì apportando modeste precipitazioni e un calo termico significativo (con rientro nelle medie stagionali, dopo giorni di eccezionale mitezza con zero termico oltre i 4000m). Da sabato la rotazione delle correnti a nord-ovest introdurrà nuovamente aria secca e stabile con ottime condizioni meteo su tutto il territorio, tipicamente autunnali.
Giovedì 21 (attendibilità 90%): modesto maltempo con cielo molto nuvoloso e precipitazioni in genere deboli, intermittenti al mattino e più diffuse al pomeriggio. L’aria sarà ancora molto mite con neve solo oltre i 3000m, in successivo calo a 2200-2400m in serata.
Venerdì 22 (90%): iniziali residue precipitazioni, con tendenza a miglioramento già dal mattino e modesti annuvolamenti pomeridiani senza precipitazioni. Aria decisamente più fredda in quota, mentre nei bassi strati il soleggiamento manterrà condizioni ancora piuttosto miti ed il calo termico avverrà solo dal tramonto.
Sabato 23 (90%): tempo splendido con cielo sereno ed aria secca; minime in sensibile diminuzione con gelate fino a 600/800m. Ventilazione inizialmente ancora sostenuta da nord-ovest in successiva attenuazione.
Domenica 24 (80%): altra ottima giornata con lieve rialzo termico specie diurno e solo qualche temporanea ed innocua velatura specie nel pomeriggio-sera.
Tendenza
Il rinforzo ed approfondimento delle basse pressioni sul nord Europa favorirà il contemporaneo irrobustirsi dell’anticiclone sub-tropicale sul Mediterraneo che garantirà il mantenimento di condizioni stabili, secche e con temperature sempre sopra la media. Tale configurazione, in continuità con l’andamento degli ultimi mesi, sembra poter proseguire almeno fino a fine ottobre e forse oltre.
Curiosità della settimana
Nell’ottobre 2018, a pochi giorni di distanza, si verificarono eccezionali condizioni meteorologiche di segno opposto; fino al giorno 26 prevalse un andamento siccitoso e molto caldo, culminato con il vastissimo incendio in val Agordina che fu alimentato anche dal forte vento di fohn, e a seguire dal 27 si aprì la fase perturbata che il 29 produsse l’evento “Vaia”, con distruzioni, allagamenti, venti di portata eccezionale e dissesti che ancora segnano le nostre montagne, come ferite aperte. Il cambiamento climatico favorisce l’estremizzazione in quanto fornisce maggior energia al sistema, che si tramuta nei fenomeni atmosferici che poi sperimentiamo e che impatteranno sempre di più nel futuro.