Situazione: una vasta e persistente circolazione di bassa pressione in quota, a cui fa contraltare la presenza di alta pressione al suolo (anticiclone “termico”, tipico dell’inverno continentale), pilota correnti mediamente settentrionali sul nostro settore, mantenendo cieli in prevalenza poco nuvolosi e condizioni di bel tempo. Tra venerdì e sabato la rotazione dei venti a est-nord-est permetterà una più netta penetrazione dei gelidi flussi provenienti dall’est Europa, che favoriranno un ulteriore calo termico fino a condizioni decisamente fredde (valori sotto la media di 4-6°C). Non sono attese precipitazioni.
Giovedì 14 (attendibilità 90%): il forte flusso nord-occidentale in quota favorirà condizioni di stau (precipitazioni) sul versante austriaco mentre sottovento alle Alpi avremo condizioni di fohn (su Dolomiti) e passaggi nuvolosi alti e sottili. Temperature in rialzo temporaneo in quota mentre persisterà il freddo a bassa quota, ad eccezione dei settori interessati dal fohn.
Venerdì 15 e sabato 16 (90%): splendide e gelide giornate di sole, tipicamente invernali a tutte le quote con gelate intense e massime in pianura appena sopra gli zero gradi. Minime attorno a -25°C sugli altopiani prealpini (es. Cansiglio)
Domenica 18 (90%): il flusso in quota ruoterà nuovamente da nord-ovest con passaggi nuvolosi medio-alti senza fenomeni. Temperature in lieve risalita, sempre di qualche grado al di sotto della norma e ancora gelide nelle valli e zone caratterizzate da inversione termica.
Tendenza
Sul centro-nord Europa si approfondirà una saccatura alimentata direttamente da aria artica, come conseguenza dello “stratwarming” avvenuto a inizio mese, i cui effetti ad oggi sembrano limitati ad un modesto incremento delle possibilità di irruzioni fredde verso le basse latitudini, ancora ad oggi non determinabili con adeguata accuratezza. L’affidabilità della previsione diventa bassa già per inizio settimana, pertanto sarà necessario seguire gli aggiornamenti di Arpa Veneto nei prossimi giorni, tuttavia i principali modelli si stanno orientando per un graduale rialzo termico ad opera di miti flussi sud-occidentali di estrazione sub-tropicale, con permanenza dell’aria fredda oltralpe.
Curiosità della settimana
Tra dicembre 2020 e la prima decade di gennaio si sono registrate precipitazioni molto abbondanti e spesso da record pluriennale (Arpav – Dolomiti clima, cita: “nell’episodio di inizio dicembre quantitativi di neve fresca osservati sono stati prossimi ai 300 cm a 2600 m nel gruppo delle Tofane, 250 cm a 2200 m di quota nelle Dolomiti settentrionali , 190 -220 cm nelle Dolomiti meridionali, 200 cm a 1600 m, 130- 150 cm a 1200 m di quota sempre nelle Dolomiti. I cumuli di neve fresca in 3 giorni in quota, hanno raggiunto valori con tempi di ritorno maggiori di 100 anni”). La nevosità particolarmente abbondante sulle Prealpi a media/bassa quota, non si registrava dal 2013; il contesto termico tuttavia non è stato mai caratterizzato da ondate di freddo rilevanti, e le temperature si sono mantenute in media (rispetto agli ultimi 30 anni).