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Andrea Costantini

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In arrivo la prima ondata di calore estivo di matrice africana

Pubblicato il 28 Maggio 2022

In queste ore una temporanea fase di tempo fresco ed instabile sta interessando le nostre regioni, con rovesci e temporali ed un calo termico che riporta qualche breve nevicata sopra i 2400-2600m sulle Dolomiti; tale configurazione lascerà presto spazio ad una nuova e ben diversa circolazione atmosferica che inizierà a far sentire i propri effetti da mercoledì, ma ancor più verso il prossimo fine settimana.

Questa mappa di temperatura all’altezza geopotenziale di 850hPa (circa 1500m di quota) per sabato prossimo mostra bene i valori fin verso i +20°C che arriveranno in prossimità della Pianura Padana e le Alpi (circa 8-10°C sopra le medie di lungo periodo).


I movimenti di masse d’aria a livello europeo e del vicino Atlantico vedranno infatti lo “sprofondamento” di una depressione a carattere freddo ad ovest della Spagna che, rimanendo quasi ferma per diversi giorni, favorirà un persistente richiamo di aria sempre più calda sul Mediterraneo centro-occidentale che si estenderà poi anche verso le Alpi da giovedì, includendo successivamente il centro-est Europa con il passare dei giorni.

La robusta e continua risalita di aria molto calda di estrazione sahariana e l’irraggiamento solare ormai giunto quasi ai massimi annuali favoriranno una condizione di marcata anomalia di temperatura, con valori massimi che saliranno fin sopra i 34-35°C ma localmente potrebbero superare tali “soglie” (si tratta di valori 6-8°C sopra le medie degli anni 1960-1990); ad accompagnare il gran caldo ci sarà anche un netto aumento dell’umidità relativa, che porterà quindi a condizioni globali di forte afa e disagio crescente, specie considerando che le minime notturne saranno sempre superiori a +20°C, limitando il refrigerio anche nelle ore buie.
Continueranno a mancare dunque anche le precipitazioni, ad esclusione di limitate zone di montagna soggette a temporali di calore anche molto forti, e alla siccità si aggiungerà ora anche la forte evapotraspirazione dei suoli che li priverà di ulteriore contenuto idrico (già carente dopo tutti i mesi di carenza di piogge).

L’andamento del mese di maggio (con esclusione della prima decade) ha contribuito all’ulteriore precoce e rapida fusione del già scarsissimo manto nevoso stagionale in montagna, che esporrà inevitabilmente i ghiacciai malamente superstiti a trent’anni di intensa deglaciazione ad ulteriori, pesanti riduzioni di volume e spessore (con rilascio di preziosissima acqua immagazzinata sotto forma di ghiaccio pluri-decennale); a tal proposito si rimanda all’articolo del Dott. Renato Colucci del CNR nonchè membro della Società Meteorologica Alpino-Adriatica con focus sulle Alpi Giulie (estendibile, pur con qualche differenza, all’intero arco Alpino): https://www.aametsoc.org/post/alpi-giulie-maggio-travestito-da-luglio-fa-scomparire-la-neve 

Questo andamento che caratterizzerà probabilmente almeno la prima decade del mese di giugno si pone in totale continuità con l’andamento dei mesi scorsi (tranne locali e temporanee eccezioni), e si inserisce perfettamente nelle proiezioni climatiche stagionali emesse nelle scorse settimane e riportate anche dall’articolo di approfondimento di Luca Lombroso (tecnico meteorologo WMO 1083): https://www.ilmeteo.net/notizie/previsioni/meteo-italia-modelli-confermano-estate-molto-calda-caldo-torrido.html. In particolare, già a inizio maggio emergeva la considerazione che “La probabilità che l’estate ecceda le temperature medie climatiche è molto elevata, 80-90% al sud e 90-100% al nord e al centro” e tale tendenza, supportata dalle analisi del modello europeo ECMWF, sembra trovare via via conferma negli scenari previsti già nei prossimi giorni.

Frequenza, intensità, durata ed estensione delle ondate di calore continuano ad aumentare in quasi tutte le regioni del Mondo ed il clima del Mediterraneo, da sempre indicato come “hotspot” particolarmente sensibile a livello mondiale, sta sempre più mostrando che l’esposizione al riscaldamento ed agli estremi termici è reale e concreta e non ha ancora mostrato tutti i volti che gli scenari dei modelli climatici hanno da tempo delineato. Poche settimane fa, proprio su questo ed altri temi, è stato rilasciato il terzo volume del sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici (AR6, Sixth Assessment Report), ovvero quello realizzato dal WGIII e dedicato alle azioni di mitigazione, sempre più urgenti per scongiurare gli effetti peggiori della crisi climatica già in atto (fonte: http://www.nimbus.it/articoli/2022/220405SestoReportIPCC_Mitigazione.htm).

Godiamoci dunque queste preziose piogge…

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