Ben ritrovati a tutti.
Dopo circa 20 giorni di piogge anche copiose alternate a fasi di temporanea attenuazione, rileviamo valori piuttosto interessanti sia dal punto di vista pluviometrico che nivologico per quanto concerne in particolare le Alpi Orientali. L’ “Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia – UMFVG ” ha diffuso un interessante approfondimento circa la peculiarità del mese di novembre in corso, con focus sugli accumuli di neve al suolo in alcune zone monitorate fin dal dopoguerra. Il testo completo, di cui proponiamo un estratto, è disponibile nella pagina Facebook di UMFVG : “18 novembre – 295 cm di neve al suolo!E’ un dato estremamente rilevante e rappresenta la più alta misura di neve al suolo mai osservata a novembre all’osservatorio della Kredarica (2514 m). In novembre, nel passato, i 200 cm di neve al suolo sono stati superati nel 1964 (241 cm), nel 1974 (250 cm), nel 1979 (254 cm) nel 1990 (210 cm) e nel 2000 (245 cm) Con le nevicate dei prossimi giorni, seppur molto meno intense, si potranno verosimilmente superare per la prima volta da 65 anni (almeno) i 300 cm al suolo in Alpi Giulie. Una ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse il bisogno, di eventi estremi AD IMPRONTA CALDA sempre più frequenti e di maggior durata, causate da situazioni di “blocco” della circolazione.
Le abbondanti nevicate infatti si sono verificate solamente a quote molto elevate con valori di precipitazioni nelle prime due settimane di novembre pari alla pioggia/neve che normalmente cade nel corso di 2/3 mesi”.
La situazione è simile anche in Veneto, con accumuli nevosi ingenti ma solo da quote medio-alte (anche considerando che nell’episodio sciroccale di domenica la quota neve è salita fino a 2000-2300m).
Di seguito un’immagine dal Rif. Galassi (Antelao) dopo la nevicata di domenica, al ritorno (temporaneo) del sole: accumuli molto ingenti, preziosissimi in ambito glaciale e di accumulo nivale. Fonte rete webcam https://www.rifuginrete.com/webcam
Dopo il transito della perturbazione giunta in queste ore, che porterà nuove precipitazioni, il tempo andrà andato migliorando soprattutto in quota, mentre la persistenza di aria assai umida nei bassi strati manterrà condizioni di cielo spesso nuvoloso e grigio in pianura e nelle valli prealpine. Nel fine settimana una nuova saccatura atlantica si avvicinerà da ovest, inserita in un flusso sempre assai mite; ne conseguirà un peggioramento in particolare tra venerdì e sabato, seguito da un probabile miglioramento a partire da domenica per la graduale rotazione a nord-est delle correnti nei bassi strati. Temperature sopra la media a causa della frequente nuvolosità, totale assenza di gelate mattutine e di neve sotto i 1000m.
Mercoledì 20 (attendibilità 90%): residue precipitazioni in nottata con successivo miglioramento ed apertura di schiarite, più durature e frequenti in quota. In pianura alternanza di nubi e sprazzi di sole, ma con prevalenza di cielo nuvoloso specie dalla serata. Temperature massime in ripresa, minime stazionarie.
Giovedì 21 (90%): da ovest inizierà l’avvicinamento della nuova saccatura atlantica, preceduta dal rinforzo dei venti sud-occidentali di origine mediterranea. Il cielo andrà via via coprendosi in giornata, con possibili prime deboli entro sera, ancora a carattere sporadico ed intermittente. Temperature stazionarie.
Venerdì 22 (80%): moderato maltempo con diffuse e persistenti precipitazioni, nevose oltre i 1300-1500m sulle Prealpi ed a quote solo leggermente inferiori sulle Dolomiti, stante la mitezza della massa d’aria circolante. Tendenza ad attenuazione dei fenomeni dalla serata a partire da ovest. Temperature stazionarie con scarsa escursione termica diurna.
Sabato 23 (70%): ancora fenomeni con neve oltre i 1300-1500m, in progressiva attenuazione con il passare delle ore. Cielo nuvoloso, clima umido e uggioso, ma sempre assai mite per il periodo, ventilazione da sud-ovest.
Domenica 24 (70%): iniziali nubi residue, poi rotazione dei venti a nord-est nel corso della giornata con apertura di schiarite anche ampie in quota, mentre foschie e nubi basse potrebbero persistere lungo le prealpi ed in pianura. Nel pomeriggio tempo stabile e soleggiato, specie in montagna, con temperature molto miti per il periodo. In pianura possibile formazione di nebbia dopo il tramonto a causa dell’alto tasso di umidità.
Tendenza
Il flusso oceanico sembra persistere nella sua azione da ovest, proponendo condizioni miti ed umide anche per la fine di novembre; in questo contesto saranno dunque da attendersi alternanze di passaggi piovosi (con neve relegata a quote medie) e brevi fasi più asciutte, con temperature marcatamente sopra la media in particolare nelle minime. Anche a livello europeo sarà completamente assente qualsivoglia irruzione di aria fredda anche nel lungo termine (inizi di dicembre).