Pioggia, questo fenomeno a cui eravamo disabituati e che sembra provenire da un altro pianeta, dopo mesi e mesi di siccità. E sopra i 1500-1800m? la neve! “E’ tornato l’inverno”…
Problemi risolti dunque? No, affatto. Chiariamo subito un aspetto: le precipitazioni nevose “tardive”, ovvero quelle che avvengono tra aprile e maggio, sebbene possano apportare copiosi accumuli e “fare scena”, sono destinate a una veloce fusione non appena le condizioni meteo si ristabiliscono, a causa della forte radiazione solare e della durata del giorno che raggiunge il suo massimo (solstizio d’estate). Ecco quindi che non dobbiamo affatto farci ingannare dalle immagini delle Dolomiti innevate: è una massa nevosa che fonderà molto rapidamente, portando i livelli dei fiumi a salire temporaneamente, ma non costituendo riserve a lungo termine (diversa è infatti la neve che cade in autunno ed inverno che, aumentando la propria densità con la permanenza al suolo durante i mesi, resiste molto meglio alla fusione estiva e rilascia il proprio equivalente in acqua molto lentamente, anche fino a luglio-agosto se il caldo non è quello aggressivo e spropositato delle ultime estati…e di quelle future?).
Al tempo stesso ci sono oggettive buone notizie; l’acqua sta cadendo copiosa e in maniera piuttosto diffusa ed omogenea, seppur con qualche differenza locale. Per ottenere questo risultato, l’atmosfera ha dovuto “impegnarsi” come non faceva da tempo sul nostro territorio. In termini scientifici, possiamo affermare che si è generato un ampio e semi-stazionario canale di bassa pressione dalle Isole Britanniche fino al Mediterraneo centro-occidentale, all’interno del quale si muovono e si muoveranno corpi nuvolosi ad intervalli irregolari, alimentati da aria fredda nord-atlantica che, scivolando da nord verso la Francia, innesca un richiamo umido e instabile dal mare, foriero di rovesci e temporali. A differenza dei mesi scorsi, tale configurazione sembra permanere per almeno altri 8-10 giorni (come del resto è normalissimo in questa stagione), favorendo fasi alterne di precipitazioni e schiarite temporanee, con un profilo termico in generale prossimo alla media o di qualche grado al di sotto (specie nelle massime, a causa della frequente nuvolosità).
Il mese di maggio dunque sembra destinato ad apportare cumulate prossime o superiori alla media, e si tratterebbe del primo mese con precipitazioni significative da dicembre, a sua volta preceduto da agosto e ancora prima da… novembre 2021. I conti si faranno, come sempre, alla fine (per esempio, il maggio 2021 apporto’ mediamente 270-300mm sul territorio della pedemontana trevigiana e per ora nel mese corrente siamo a circa metà).
Tutti i dati mese per mese ed anno per anno, con i rispettivi confronti, sono disponibili per la stazione Davis di San Giacomo di Veglia (Vittorio Veneto) dal 2010 ad oggi a questo link: http://meteoravanel.altervista.org/stat/rapporto-annuo.php (e, per il dettaglio, mensile, qui: http://meteoravanel.altervista.org/stat/rapporto-mensile.php).
In estrema sintesi, “sta solo piovendo” e per il momento si tratta di fenomeni moderati e senza estremi (come purtroppo già avvenuto in Romagna nei giorni scorsi): dopo mesi di siccità e temperature sopra la norma, dobbiamo gioire di fronte a questo cambiamento che porta vita agli ambienti naturali e ci aiuta in vista dei mesi estivi (ribadisco: senza risolvere il problema siccità che è molto piu’ profondo e richiederebbe diverse settimane di pioggia per avvicinarsi ad un riequilibrio, ma siamo ormai verso giugno e tale probabilità è destinata a calare).
A tutti dunque… buona pioggia!