Situazione: dopo oltre un mese di quasi completa stagnazione circolatoria sulle nostre regioni, tra martedì e mercoledì prenderà avvio una nuova fase, di stampo prettamente invernale, alimentata da aria moderatamente fredda e umida nord-atlantica. Un primo peggioramento si verificherà tra mercoledì e giovedì e, dopo una temporanea pausa, un secondo e più consistente fronte entrerà in azione tra venerdì e sabato da ovest con richiamo da libeccio e scirocco e innalzamento della quota neve fin oltre i 1500m su prealpi, prima di un nuovo calo atteso nei giorni successivi. Il colore delle montagne finalmente cambierà, divenendo consono al periodo. Non ci saranno le condizioni per nevicate in pianura.
Ultime ore di “marrone” per le nostre montagne. La situazione sta per cambiare. Immagini da http://www.piancansigliometeowebcam.it
Piogge previste dal modello WRF Lamma – Bolam 7km tra le 13 di mercoledì e le 13 di giovedì: ecco il primo passaggio perturbato associato ad aria piuttosto fredda e nevicate anche sotto i 1000m (si possono stimare 15-20cm a tale quota, fino a 20-30cm sopra i 1500m).
Piogge previste tra le 13 di venerdì e le 13 di sabato: evidente la maggior intensità dei fenomeni che tenderanno ad apportare accumuli anche superiori ai 100mm sulle zone esposte, con accumuli nevosi anche di 80-100cm a 1500-1700m, localmente oltre sull’Alpago in quota. Fusione quasi totale degli accumuli precedenti sotto i 1000-1200m
Mercoledì 2 dicembre (attendibilità 90%): tempo in peggioramento con precipitazioni in estensione già nella mattinata da sud, con quota neve inizialmente a 300-400m sulle prealpi e fondovalle sulle Dolomiti. Nei primi momenti saranno possibili fasi di pioggia mista a neve anche in pianura, senza accumuli (che invece saranno probabili in alcune zone del Veneto, specie vicentino). Nelle ore centrali moderato maltempo con neve in risalita a 800-900m sulle Prealpi. Nel pomeriggio-sera attenuazione dei fenomeni con temporanea cessazione nelle ore notturne. Temperature prettamente invernali.
Giovedì 3 (attendibilità 90%): tra notte e primo mattino fenomeni in estensione a tutto il territorio, a tratti anche moderati specie sulle Prealpi dove la quota neve subirà un rialzo rispetto a mercoledì, fino a 800-1000m sulle zone più esposte al richiamo mite (es. Pian Cansiglio). Sulle Dolomiti la neve salirà a 600-800m. Dal primo pomeriggio precipitazioni in indebolimento fino a cessare del tutto in serata.
Venerdì 4 (80%): nella notte presenza di qualche fugace schiarita specie in quota, mentre le nubi tenderanno a persistere nei bassi strati. A seguire nuovo rapido peggioramento per l’arrivo di un robusto fronte nord-atlantico che richiamerà miti correnti di libeccio prima del suo transito. Precipitazioni in estensione da metà mattinata fino a moderate-forti nel pomeriggio-sera quando lo zero termico salirà fino a 1800-2000m sulle Prealpi con quota neve a 1400-1500m. Sulle Dolomiti limite più basso, in genere compreso tra 800 e 1000m. Venti in rinforzo dai quadranti meridionali e rialzo termico progressivo a tutte le quote.
Sabato 5 (70%): nella notte e al mattino ancora abbondanti precipitazioni con limite neve inizialmente ancora elevato, in progressivo in calo a 1000-1200m su Prealpi. In giornata tempo umido e ancora parzialmente instabile con nuovi fenomeni, tuttavia con quantità decisamente inferiori alle ore precedenti. Temperature in lieve ulteriore aumento nei bassi strati specie se vi fosse qualche schiarita pomeridiane, più freddo invece in quota specie dalla sera e nei settori innevati.
Domenica 6 (70%): probabile miglioramento con apertura di ampie schiarite specie in quota, con possibili nubi basse su alcune aree delle prealpi e valli nelle ore più fredde. Temperature in calo con condizioni invernali e veloce raffreddamento nei settori innevati dopo il tramonto, specie se le nubi risultassero scarse o assenti nella notte su lunedì con associate forti gelate.
Tendenza
L’afflusso di aria moderatamente fredda e instabile sembra caratterizzare anche l’inizio di settimana, mantenendo condizioni invernali con nuove possibili precipitazioni. L’evoluzione nel dettaglio non è prevedibile stante l’alta dinamicità dell’atmosfera.