Le proiezioni meteorologiche per Natale confermano uno scenario dominato dall’alta pressione, con clima stabile e asciutto. Il tanto atteso “bianco Natale” non si verificherà: le temperature insolitamente alte e l’assenza di precipitazioni lasciano poco spazio alla neve, anche in montagna.
Nei prossimi giorni, lo zero termico si manterrà oltre i 3000 metri, come dovrebbe accadere normalmente in estate. Per martedì, il bollettino di Arpa Veneto prevede sulle Prealpi, a 1500 metri di altitudine, temperature minime di 6°C e massime di 10°C.
Tuttavia, è prevista una modesta perturbazione che transiterà tra giovedì sera e venerdì, portando però degli effetti piuttosto limitati, data la sua provenienza settentrionale: in pianura si attendono solo deboli e rapide piogge, mentre in montagna potrebbero cadere pochi centimetri di neve sopra i 1000-1300 metri; a quote leggermente inferiori, invece, sulle Dolomiti.
A seguire, i venti zonali incrementeranno la loro intensità su larga scala, favorendo, in troposfera, condizioni più propense a richiami d’aria temperata occidentale e nord-occidentale, a carattere anticiclonico. Sul versante sud delle Alpi, ciò porterà condizioni di föhn, con temperature generalmente sopra la media stagionale. Faranno eccezione alcune valli ombrose e i settori innevati degli altopiani prealpini, che però rimarranno piuttosto ridotti.
Si propone, infine, un’analisi sperimentale, eseguita da parte dell’amico Alberto Battiston, appassionato di meteorologia, residente a Refrontolo (TV) e studente di Scienze Ambientali presso l’Università degli Studi di Venezia. Sulla base delle attuali proiezioni mensili basate sui dati del Consorzio Copernicus EU (si rimanda alla pagina didattica “How to read C3S seasonal forecasts“), di cui si deve aver ben chiara la metodologia prima dell’utilizzo:
“Predicting accurately the weather four days ahead is already challenging. Forecasts for the three coming months using the same principles are simply impossible. The Copernicus Climate Change Service C3S updates monthly its seasonal forecast, providing a tool for scientists and expert users around the globe. C3S is one of the few services in the world providing this kind of ensemble global seasonal forecast. There are a few considerations to be made before using the platform to avoid jumping to hasty conclusions.”
Alberto, dopo aver opportunamente comparato le diverse proiezioni per gennaio, ci restituisce un quadro caratterizzato da anomalie termiche positive diffuse sull’intero continente. Focalizzandoci sull’Italia, tra i nove modelli analizzati, ben otto indicano anomalie di temperatura al suolo comprese tra +1°C e +2°C, con una maggiore prevalenza dal Nord Italia verso il Nord-Est.
Si veda ad esempio la proiezione C3S multi-system T2m 1-month
L’analisi a più ampia scala delle anomalie previste a livello della temperatura a 2 metri, 850 hPa e 500 hPa evidenzia la probabilità di una circolazione atmosferica calda e prevalentemente zonale (ovvero da ovest ad est) nel mese di gennaio, sia sull’Europa, sia sull’Italia. Tale configurazione risulta favorevole a richiami di aria di origine subtropicale, sia atlantica, sia africana, trasportata da flussi prevalentemente occidentali o sud-occidentali di lunga percorrenza. Gli effetti di queste dinamiche atmosferiche si manifesterebbero principalmente sulle regioni dell’Europa centrale e settentrionale, contribuendo al rafforzamento delle anomalie termiche previste.
In questo contesto, risulta altamente improbabile una persistente intrusione di masse d’aria fredda di origine continentale, che appare marginale o del tutto assente nelle configurazioni previste.
Questa situazione a scala europea ben si inserisce in un quadro globale dichiaratamente allineato, con anomalie particolarmente ampie e robuste sull’emisfero nord.